Stato di crisi.

Si tratta della definizione che indica la probabilità di futura insolvenza. In parole povere, il momento che potrebbe precedere il fallimento dell’impresa.

In particolare, l’Articolo 2 della Legge 155/2017 della delega al Governo per la riforma di tutte le discipline concorsuali, introduce per la prima volta questa definizione dello stato di crisi.

Come è possibile definire lo stato di crisi?

La legge definisce lo stato di crisi facendo uso di determinati strumenti ed elaborazioni derivanti dalla scienza aziendalistica che si vanno ad aggiungere all’attuale nozione di insolvenza definita dall’articolo 5 del RD 267/42.

In particolare, si può fare riferimento al principio di revisione ISA Italia 570: si tratta di un codice che indica nel dettaglio le responsabilità e le procedure attuate dai revisori in merito all’analisi del bilancio delle imprese.

Il principio di revisione ISA Italia 570 è utile al fine di individuare circostanze o eventi che possono rivelarsi dei veri e propri indicatori critici sulla natura gestionale dell’impresa come:

  • Difficoltà con il personale
  • Concorrenti di grande successo
  • Debolezza nell’approvvigionamento di forniture importanti
  • Perdita di mercati fondamentali
  • Clienti chiave
  • Contratti di distribuzione
  • Fornitori importanti

La norma di comportamento CNDCEC n. 11 monitora i principali indici di bilancio e presta molta attenzione all’informativa sulle garanzie rilasciate dalla società e su quelle richieste dalla stessa in merito alle operazioni effettuate.

Per il principio contabile nazionale OIC 6, sussiste una situazione di difficoltà finanziaria nel momento in cui il debitore non riesce più a procurarsi mezzi finanziari adeguati a soddisfare le esigenze della gestione e le connesse obbligazioni di pagamento.

Di solito nelle aziende le difficoltà sono causate da prolungati periodi di crisi economica e dall’incapacità di uscire dalle situazioni difficili e di riadeguarsi alle normali condizioni di mercato.

Il documento “Informativa e valutazione nella crisi d’impresa” ritiene fondamentale l’incapacità corrente dell’azienda di generare flussi di cassa, anche in prospettiva, sufficienti a garantire l’adempimento delle obbligazioni già assunte e di quelle pianificate. In questo caso assumono rilievo prioritario:

  • Capacità di ripianare il debito finanziario tramite i flussi di cassa generati dalla gestione operativa
  • Indebitamento potenziale, residuo o prospettico
  • Confronto tra la struttura dei costi aziendali e il punto di break even con i ricavi attuali o attesi.

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